Per Massimiliano Del Pidio

Bonellia Viridis

BONELLIA VIRIDIS

Buonasera a tutti mi presento sono bonellia viridis e NO non sono un’alga o un visitors, pur essendo verdina, sono un invertebrato marino, un verme (Phylum Anellida) tanto per intenderci con i meno esperti, ma senza la segmentazione tipica degli anellidi.
Sottoclasse: Echiura
Famiglia: Bonelliidae
Genere : Bonellia
Sono stata descritta, per prima, dal medico torinese Luigi Rolando nel 1821 che mi chiamò così in onore dell’ornitologo Franco Andrea Bonelli, suo amico (così narra Wikipedia).
Come vi dicevo spesso passo inosservata e vengo scambiata per un’alga, poiché spunto in mezzo alle rocce come un filino verde bruno.
Il mio corpo è formato da due parti: il corpo vero e proprio e una proboscide. Il primo è piccolo, ha una forma ovale, sacciforme ed è spesso infossata nella sabbia o tra le rocce e contiene l’apparato digerente, l’apparato riproduttore e all’estremità opposta a quella da cui parte la proboscide è presente l’ano.
La mia proboscide invece, consiste in porzione allungata e tubulare, può raggiungere fino ai 2 metri di lunghezza, in genere questa è l’unica parte che voi subacquei riuscite a vedere. Essa può allungarsi notevolmente ed è estremamente contrattile, infatti se sfiorata si ritrae immediatamente e riesco a raggiungere dimensioni di 20-30 cm. La mi proboscide termina con due espansioni laterali che le danno una caratteristica forma a “T” leggermente ondulata che uso per sondare il terreno per procurarmi cibo. La parte che sta a contatto con il fondale è dotata di una scanalatura con ciglia che producono muco. Grazie a questo muco strisciando la proboscide sul fondo riesco ad intrappolare particelle alimentari e portarle alla bocca che è situata alla radice della proboscide, vicino al corpo cilindrico. Sono un detritivoro.
Fin qui niente di eccezionale, ma adesso vi racconto la parte curiosa dei nostri partners. Tutto quello descritto riguarda noi bonellie femmine. Il maschio è un pochino diverso è più piccolo raggiunge al massimo i 5-6 mm di lunghezza, con un apparato digerente molto ridotto, non ha una bocca sviluppata e per nutrirsi assorbe gli elementi nutritivi attraverso l’epidermide, grazie al rapporto di simbiosi con la femmina. Ebbene si! vive prima nella proboscide della femmina e poi al momento della fecondazione nei pressi degli organi genitali femminili. Non è un esempio di sfruttamento femminile secondo voi?
Ovviamente un altro fatto curioso riguarda la determinazione del sesso. Le larve fecondate vengono liberate, inizialmente nasco asessuato e trascorro la prima parte della mia vita come larva trocofora, tipo di larva di forma simile ad una trottola provvista di ciglia con le quali compio piccoli spostamenti, nuotando libera e felice nel mare. Il mio sesso dipende da quando sono mammona oppure no. Infatti se mi sviluppo lontano da mia madre (ovvero quelle di noi che rimangono libere in mare) diventeranno delle femmine, altrimenti quelle di noi che rimangono intrappolate nel corpo della madre o che nel loro gironzolare si trovano a contatto con un altro esemplare di femmina, entrano nel loro corpo e la larva si trasformerà in un maschio. Questo avviene perché le femmine adulte sono ricche di un pigmento verde detto BONELLINA che induce mascolinizzazione, in assenza di questa sostanza quasi tutte invece diventiamo femmine.
Altra curiosità, parlando del mio pigmento verde la bonellina, che non ha nulla a cui vedere con la clorofilla, ha un effetto tossico in grado di paralizzare i piccoli animali. In presenza di luce, la bonellina induce l’interruzione della mitosi e il “disfacimento” di altri apparati cellulari, uccidendo così batteri, larve ed altri piccoli organismi. Grazie a questo pigmento pur vivendo in ambienti potenzialmente ricchi di organismi incrostanti ne sono completamente priva.
Ad ogni modo la nostra vita è abbastanza sedentaria, viviamo nei fondali detritici e rocciosi ricchi di anfratti, da 10-15 m in poi. Sono stata avvistata dai miei amici subacquei in Sardegna e all’isola d’Elba, ma potete trovarmi in quasi tutte le immersioni fatte nel mediterraneo, ricordatevi solo una cosa siate subacquei responsabili e rispettosi, siete voi gli ospiti perciò limitatevi sempre ad osservarci, senza MAI toccarci o disturbarci, noi non lo facciamo mai.
Fonti:
• Flora e fauna del mediterraneo (A.Mojetta)
• Natura Mediterraneo magazine
• Wikipedia

Foto Scattata a Civitavecchia (Parete Pierucci) da Into The Sea ASD Massimiliano Del Pidio